Ti rispondo in questo post. (Spoiler: sì).
Se sei arrivato fin qui, significa che per un motivo o per un altro, magari per il tuo lavoro o studio, ti sei imbattuto in un software nuovo e interessante: QGIS.
Con pochissima o nessuna esperienza nel software, magari ti interessa anche fare un Corso di QGIS e ti stai chiedendo se valga la pena di intraprendere questo cammino. Ovviamente la risposta è sì. Quindi prenditi cinque minuti di tempo, accomodati sul tuo sofá preferito, perché sto per spiegarti perché seguire un Corso di QGIS, come il mio QGIS Facile, é cosí importante, qualunque sia l’area di intervento in cui stai operando.
Cosa é QGIS?
Probabilmente hai notato che molti tuoi colleghi usano QGIS e lo hanno trasformato in un vero e proprio strumento di lavoro. Oppure hai visto il termine QGIS ritornare piú volte in pubblicazioni, bandi di concorso, progetti di vario tipo.
Cominciamo rispondendo alla domanda: Cos’é QGIS? QGIS è oggi il software principale della metodologia GIS. Tra i tanti motivi di questo successo, il piú importante è che questo software è Open Source, ovvero si evolve in modo costante, contando sul contributo spontaneo di programmatori e sviluppatori che lo migliora in continuazione. In altre parole, il software è gratis, e lo puoi scaricare da questo sito.
Come vedi, nella definizione di QGIS compare un concetto molto importante: la metodologia GIS. Col termine “metodologia”, si intende un modo di lavorare basato su un Sistema Geografico di Informazioni (GIS = Geographical Information System).
Ora, concentrati su questa sigla “GIS”. In essa abbiamo la parola “Sistema”, che indica una procedura di lavoro, un’organizzazione di compiti, magari un gruppo di lavoro i cui membri partecipano ad obiettivi comuni, con mansioni diverse, o un solo operatore che riunisce dati provenienti da fonti diverse, usando strumenti diversi.
Poi, nella stessa sigla, abbiamo l’aggettivo “Geografico”, che ci rimanda alla qualifica principale di questo sistema che è ovviamente la Geografia, cioè il territorio visto come oggetto di analisi, come base per uno studio. Non a caso il prodotto principale dell’analisi geografica è la Mappa, cioè la rappresentazione su carta o schermo di una porzione di territorio del pianeta Terra.
Infine abbiamo la parola “Informazione”. Sì perché questo sistema di lavoro, che trova il suo campo di applicazione nella Geografia, è costantemente alimentato da informazioni come i dati di una tabella, corredata di campi e valori.
Quindi ricordati questa distinzione importante:
QGIS è un software, forse oggi il più importante, di tutta la metodologia GIS.
Il GIS è una metodologia, un metodo di lavoro, a cui partecipano vari software, piattaforme e plugins, e che ha come obiettivo fotografare la distribuzione di un dato fenomeno su un territorio.
Le mappe
Forse qualcuno ti ha sbrigativamente detto che QGIS è un programma che “fa le mappe”. Non so se hai notato, ma pare che questo concetto di “mappa” sembra essere tornato di moda negli ultimi tempi. Ti sei mai chiesto perché?
Innanzitutto facciamo chiarezza sul concetto di mappa: essa è uno strumento di visualizzazione della distribuzione di un determinato fenomeno sul territorio. Mi spiego meglio con un esempio.
Una cosa è dire “La famiglia Rossi é ricca”. In questo caso, non serve nessuna mappa, perché un qualunque ospite di casa Rossi, andando per gli arazzi e i giardini di casa Rossi, sarà testimone che la famiglia Rossi é una famiglia ricca. L’informazione del singolo soggetto sarà abbastanza attendibile. Un’altra cosa è dire “l’Italia é ricca”. In tal caso la testimonianza individuale del singolo osservatore dell’Italia, magari un turista in viaggio, non sarà sufficiente: l’Italia è un paese troppo grande perché il turista possa aver tratto una fotografia completa e globale della nazione Italia, durante il suo viaggio.
Per valutare l’attendibilità di un dato fenomeno all’interno di un grande territorio esistono altri strumenti che vanno oltre l’opinione del singolo soggetto. Tra questi strumenti, lo strumento principale, da secoli insostituibile e piú potente è uno solo: la mappa.
Nel nostro esempio, soltanto lo strumento della mappa, potrà rappresentare la reale distribuzione della ricchezza in Italia. Ma come la mappa potrà rappresentare la distribuzione della ricchezza lungo la penisola italiana? Attraverso l’aggregazione delle informazioni raccolte, incrociate e combinate tra esse: i quartieri, le cittá, le province, i nuclei familiari, gli individui, i redditi, la composizione familiare, il tasso di occupazione e via dicendo. Questi dati aggregati e posizionati nel loro punto di rilevamento, offriranno la fotografia più reale possibile della ricchezza in Italia, affinché l’affermazione circa la ricchezza in Italia sia la più esatta e articolata che uno studio sia in grado di fare.
É solo un esempio, tra migliaia possibili, per far capire come la mappa è il punto di arrivo di un lavoro di raccolta e sistematizzazione di informazioni. Ovviamente gli obiettivi di un’analisi, sono praticamente infiniti: la relazione visiva tra punti d’osservazione, il costo del metro quadrato in una città, il flusso del traffico in una data arteria viaria, il volume di turisti in arrivo in una cittá e cosí via.
Oggi le mappe sono di gran moda perché i dati di analisi sono aumentati sorprendentemente, a causa soprattutto di internet e dei dispositivi elettronici (pensiamo ai social network e agli smartphone) che ogni secondo raggruppano un infinità di nostre informazioni e comportamenti che possono essere “mappati”.
É per questo motivo che il concetto di “mappa”, che anticamente vedevamo relegato a una visione romantica e fiabesca, resuscita diventando completamente contemporaneo.
Gli impieghi del GIS
Raggiungere la padronanza di uno strumento capace di mappare i fenomeni e trattare i dati spaziali significa inserirsi a pieno titolo in una branca occupazionale di cui si sente molto parlare e di cui pare siamo ancora agli albori: l’area dei Big Data.
Infatti, ovunque ci siano dei dati che abbiano una localizzazione spaziale, oggi é richiesto il ruolo di chi sa gestire questi dati, ovvero di un operatore del GIS, la cui qualifica puó andare dal semplice analista al manager che gestisce progetti piú complessi.
L’area in cui, probabilmente, tu sei venuto a contatto con la metodologia GIS, é solo una delle centinaia in cui la stessa metodologia é usata. A tal proposito, da’ un’occhiata a questo post per capire come oggi, riuscire a operare le mappe significa poter accedere a una miniera d’oro di sbocchi occupazionali.
Corso di QGIS, allora vale la pena?
A questo punto della storia, penso sia chiaro quanto è importante oggi intraprendere un corso di QGIS.
Attraverso un corso di QGIS non solo guadagnerai una capacitá in piú nella tua area lavorativa, ma ne otterrai una anche in aree totalmente distanti da essa, aree che in comune con la tua hanno l’esigenza di mappare i dati territoriali.
Non solo aggiungerai uno “skill” nel tuo curriculum lavorativo, ma potrai aprirti anche ad altri ambiti professionali, in campi che oggi giudichi inaccessibili e nel quale potrai inserirti.
Ma so anche che la domanda “Perché un corso di QGIS?”, può avere anche un altro senso. E cioè, una persona potrebbe anche chiedersi perché dovrebbe fare un corso su un software, quando oggi qualsiasi informazione è disponibile in rete e basterebbe setacciare internet per venire a contatto con i segreti piú reconditi di qualsiasi argomento, che sia il GIS o la scissione dell’Atomo.
A chi è dell’opinione che basta avventurarsi su internet per imparare qualsiasi cosa dico: buona fortuna! Infatti allo stesso modo in cui le informazioni pullulano su Internet, c’é da dire che esse sono completamente isolate l’una dall’altra, costringendo chi voglia apprendere qualsiasi argomento, a saltare di “palla in frasca”, ottenendo come risultato solo un gran disorientamento.
Quando si segue un corso di QGIS, come di qualsiasi altro software o abilitá professionale, si segue innanzitutto il percorso, la schematizzazione delle lezioni, la sequenza degli argomenti che organizzati in quel preciso ordine, facilitano e sedimentano l’apprendimento. Tra quella sequenza degli argomenti, ce ne saranno alcuni fondamentali alla comprensione del programma che da autodidatta avresti evitato perché a prima vista, ostici, o antipatici. Evitando di apprendere questi argomenti, un intera zona di QGIS potrebbe rimanerti oscura per anni, facendoti perdere prossibilitá di lavoro e analisi.
I singoli tutorial disseminati su internet su quella o quell’altra funzione, su quel tasto da spingere, o quel comando da imparare, funzionano fino a un certo punto, magari per risolvere un problema momentaneo. Ma per trovare il tutorial giusto, spesso si spendono ore preziose di cui non tutti dispongono quando sono a lavoro.
Inoltre, una volta trovato in internet il tutorial sull’argomento da risolvere, probabilmente ti mancherà tutto il bagaglio di nozioni necessarie ad adattare il tuo problema specifico all’esempio visto nel tutorial. Per esempio, potresti passare diverse ore cercando di ottenere la stessa visualizzazione su schermo del tutorial, senza sapere che la visualizzazione mostrata dal tutorial dipende da un parametro di cui l’autore del tutorial non fa nessuna menzione, per esempio l’SR di Progetto.
Ció, credimi, ti porterá presto ad odiare il programma e a trascorrere giorni se non settimane senza saper uscire da una operazione che sarebbe stata risolvibile in pochi secondi, se solo avessi seguito, pensa un po’… un corso di QGIS.
Il mio corso QGIS-Facile, oltre ad offrirti questo percorso di assorbimento graduale degli strumenti per operare con QGIS in modo professionale, ti offre anche un pacchetto di esercizi grazie ai quali potrai testare costantemente l’apprendimento che avrai costruito durante il corso. Infatti, gli esercizi hanno proprio il ruolo di fissare gli argomenti. Nel momento in cui effettui un esercizio, l’informazione da passiva si trasforma in elemento attivo, entra in circolo con altre tue conoscenze, diventa un mattoncino con cui puoi creare nuove consapevolezze sul programma.
Oltre a tutto questo, un corso come il mio QGIS Facile, ti offre l’appoggio continuo di un tutor, un professionista che si preoccupa del tuo apprendimento. Benché QGIS Facile sia composto esclusivamente di lezioni registrate, ció non toglie che esista una persona in carne ed ossa, in questo caso io, che possa offrirti tutta l’assistenza di cui hai bisogno che sia su una specifica lezione o che interessi il mondo del GIS in generale.
Non dimentichiamoci poi dell’importanza che la conoscenza di QGIS riveste nel mondo del lavoro. La consapevolezza dell’utilitá di questo programma é ancora agli inizi, paragonabile a quella che un software di CAD poteva avere durante gli anni novanta. Dimostrare di avere dimistichezza con questo programma é oltremodo importante nel mercato del lavoro. Dimostrare di aver seguito e superato un Corso di QGIS é di estrema importanza. Per tale ragione che QGIS Facile, conferisce un attestato a coloro che arrivano alla fine del percorso formativo e superano gli esercizi.
Che altro aggiungere? Non ti resta che cliccare nel logo in basso per accedere alla pagina di acquisto del corso QGIS Facile, ed entrare a far parte nel fantastico e promettente mondo del GIS.